GECO FOR SCHOOL

Crescono i giovani agricoltori

Cosa rispondevamo, da bambini, quando ci chiedevano cosa volessimo fare da grandi? Ognuno ha i suoi sogni, ovviamente, ma “l'agricoltore” è probabilmente una risposta poco comune fra i più piccoli. D'altra parte, per decenni, le aziende agricole in Italia sono rimaste quelle di lunga tradizione familiare o le grandi multinazionali. Solo di recente si è fatta strada l'idea di considerare l'agricoltura come uno sbocco professionale valido anche se non si ha un'esperienza familiare in questo settore. La pandemia ha accelerato questo cambiamento.

 

 

Quanto crescono le aziende dei giovani agricoltori?

Negli ultimi cinque anni, i giovani agricoltori sono aumentati dell'8%, dimostrando una vitalità di questo settore imprenditoriale che si distacca nettamente dal resto dell'imprenditoria giovanile, che è invece in calo. A confermarlo è un rapporto del Centro Studi Divulga, promosso dalla Presidenza del Consiglio, che prende in considerazione i dati forniti da Coldiretti. Se ne è parlato alla consegna del premio per l'innovazione nell'ambito della sostenibilità dedicato ai giovani, ovvero gli “Oscar Green”, patrocinati dal Ministero per le Politiche Agricole e da quello delle Politiche Giovanili.

Perché stanno aumentando i giovani agricoltori? Perché questo settore è diventato sinonimo di sicurezza in un momento in cui la precarietà è la cifra inconfondibile dell'esperienza lavorativa di moltissimi giovani. Migliaia di imprese (circa 17 al giorno) sono nate nell'ultimo anno e quelle già esistenti, specialmente quelle fondate e guidate da giovani, hanno registrato in media un aumento degli utili nel 2020, in nettissima controtendenza con la recessione che ha investito praticamente tutti gli altri settori e nelle aziende gestite dagli over 35 durante la crisi pandemica.

 

 

Che cosa ha avvicinato i giovani all'agricoltura sostenibile?

Che cosa vuol dire essere un giovane agricoltore in questo momento storico? Certo non c'è più posto per l'immaginario novecentesco del contadino che lavora la terra a mano o con gli animali, come nelle fiabe, ma anche l'epopea dell'agricoltura intensiva ultra-meccanizzata sta lasciando il posto a una realtà diversa. Quella dei giovani agricoltori che stanno rivoluzionando l'intero settore in Italia – e non solo – è un'attività prima di tutto innovativa e all'avanguardia, che punta alla sostenibilità. La tecnologia, in questo nuovo mondo, è al servizio di un modo di lavorare fortemente orientato all'ecologia, alla preservazione dei ritmi naturali, all'economia circolare, alla preservazione e valorizzazione delle risorse – non a caso, alcuni dei temi più importanti al centro di GECO Expo, la grande fiera virtuale italiana della sostenibilità che ha dato origine al progetto GECO FOR SCHOOL.

C'è di più: cresce il numero delle aziende che integrano nelle proprie pratiche anche un concetto di sostenibilità “sociale”, inserendo l'attività dell'impresa agricola all'interno della vita delle comunità locali. Si parla quindi di vendita diretta al pubblico, di fattorie didattiche nelle quali i più piccoli possono recarsi in visita per imparare a conoscere i cicli della natura e l'origine di certi alimenti, di riqualificazione di spazi verdi abbandonati all'incuria e di politiche dell'impiego che favoriscono l'integrazione nel mondo del lavoro di categorie che spesso hanno difficoltà ad accedervi, come i disabili, gli ex detenuti o i tossicodipendenti.

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Scritto il 14-10-2021

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